Thuban, o Alpha Draconis, è una delle stelle della Costellazione del Drago, che si può ammirare nel cielo notturno dell’emisfero settentrionale, ed è storicamente significativa per essere stata la Stella Polare del Nord al tempo degli Egizi.
Tra cielo e terra esistono molti misteri che si perdono nella notte dei tempi. Misteri antichissimi, che giungono fino a noi sotto forma di miti tramandati di generazione in generazione, e sappiamo per certo che le civiltà antiche nei loro miti raccontavano storie, che, se analizzate, dimostravano sempre di avere un fondo di verità. I racconti tradizionali dei popoli antichi risultano essere delle vere e proprie esposizioni scientifiche riferite ai cicli cosmici, tutti segnati da scansioni scritte nel firmamento.
Thuban, o Alpha Draconis, è una delle stelle della Costellazione del Drago, nemmeno la più brillante, a dire la verità, che si può ammirare nel cielo notturno dell’emisfero settentrionale, ed è storicamente significativa per essere stata la Stella Polare del Nord al tempo degli Egizi. In seguito alla precessione dell’asse di rotazione della Terra, nel 3942 a.C. Thuban era la stella più vicina al Polo Nord visibile a occhio nudo, e rimase tale fino al 1900 a.C., quando la stella Kocheb, molto più luminosa, prese il suo posto. Rivedremo Thuban in questa veste solo nel 20346 d.C.
Alpha Draconis deve la sua grande importanza anche al fatto che chi costruì le Piramidi puntò su di lei il condotto Nord della camera del Re, mentre quello Sud era puntato su Zeta Orionis nella Costellazione di Orione, confermando il mito di Osiride, il re che dopo la morte rinasce proprio lassù. Anche i suoi successori, una volta morti, venivano sottoposti agli stessi riti, per garantire loro la rinascita sulla stessa costellazione.
In quell’epoca remotissima, età del rame, chi poteva scolpire blocchi di granito di circa due metri, trasportandoli per 700 Km., e assemblarli senza nessun tipo di cemento, per creare una struttura gigantesca di oltre 230 metri per lato, orientata ai 4 punti cardinali? Oltretutto senza attrezzi e bussole? Quanti uomini sono occorsi per un’impresa del genere? Bella domanda…
In nostro aiuto viene una stele, chiamata la Stele dell’Inventario, che racconta di come esseri divini costruirono la Grande Piramide. Quindi gli Egizi ereditarono le Piramidi, ma allora esisteva anche una religione stellare, ancor prima di Ra e Osiride, nata molto prima dei Faraoni, religione che aveva individuato nel cielo l’origine degli influssi divini, dando loro dei nomi: Thot, in egizio Djehuty, ottenne dalla Luna 5 giorni in più per allungare l’anno, Hathor, successivamente poi chiamata dai greci Venere, Horo, divinità solare antichissima identificata successivamente dai Greci in Apollo, ecc.
Ma una su tutte primeggia: la stella Sirio, che il 19 luglio di ogni anno, dopo essere stata nascosta per ben settanta giorni, ricompare all’orizzonte verso est assieme al Sole, per annunciare la piena del Nilo. Sirio, ovvero Iside, stella della Grande Madre Universale?
I testi funebri dell’antico regno ripetono incessantemente che la vita ha avuto origine dalla stella polare Thuban nella costellazione del Drago all’epoca delle Piramidi. Mentre nel Libro dei morti nel nuovo regno è precisato che le “anime entrano in cielo sotto forma di una stella nera”. Solo miti?
Ma lasciamo un attimo gli antichi Egizi e proviamo ad analizzare la costellazione del Drago in chiave ufologica.
Alex Collier, famoso contattista, ha scritto molto sulle razze aliene che dovrebbero aver visitato il nostro pianeta durante tutta la sua storia galattica. In particolare parla dei Rettiliani, che, guarda caso, sarebbero arrivati da un pianeta orbitante attorno ad Alpha Draconis, Thuban, stella principale della Costellazione del Drago. Coincidenza?
Questa razza aliena vivrebbe tra la quarta dimensione e la nostra dimensione fin dall’inizio dei tempi. Se andiamo indietro nella storia delle civiltà terrestri, molte culture parlano di questi esseri. Gli Hopi ci tramandano il mito di una razza di uomini rettili, gli Sheti, che vivrebbero sotto terra. Nelle leggende indiane si parla dei Naga, esseri a forma di serpente, che vivrebbero anch’essi sotto terra. La culture orientali (cinesi, vietnamiti, giapponesi) raccontano delle leggende sui Long, o Dragoni, forme di vita che si trovano a metà tra il piano fisico e quello astrale. In altre parti del mondo altri miti ci raccontano di uomini serpente o dragoni.
Zecharia Sitchin, conosciutissimo per i suoi libri, ci dice che in alcune tavolette sumere c’è il riferimento a una razza aliena, gli Anunnaki, che avrebbe creato la razza umana, mischiando i propri geni con quelli dell’Homo Erectus, allo scopo di avere a disposizione gli uomini come schiavi nelle miniere in Africa per l’estrazione dell’oro. Gli Anunnaki proverrebbero dal pianeta Nibiru, e l’oro sarebbe servito per migliorare l’atmosfera, ormai compromessa, del loro mondo, trasformato in una specie di “nave spaziale mista”, su cui convivevano con altre razze, tra cui i quella dei Rettiliani, al servizio della Confederazione Galattica.
Secondo Sitchin le tavolette ci raccontano una storia, esattamente quella che il popolo Sumero dalla “testa nera” sarebbe stato creato in laboratorio da questi esseri, mescolando l’essenza di vita di uomini e bestie. David Icke, invece, nel suo libro The Biggest Secret: The Book That Will Change the World afferma che gli umanoidi rettiliani sarebbero presenti occultamente in mezzo a noi per controllarci. Gli esseri appartenenti a questa razza, proveniente dal sistema stellare Alpha Draconis, sarebbero alti più di due metri e si nutrirebbero di sangue. Ad essa apparterrebbero molti dei leader mondiali che ci governano, tra cui la famiglia reale inglese, Bill Clinton, Hillary Rodham Clinton, George W. Bush, Barack Obama, e molti altri più o meno famosi.
L’esistenza di uomini-serpente, sempre secondo Zecharia Sitchin, sarebbe provata dalla concezione di regalità e dal suo collegamento alla figura del Drago, definita in Babilonia come Sir, ossia “grande serpente”, dal sanscrito sarpa, parola che originariamente descriveva il grande Dio-Dragone, creatore e governatore della antichissima cultura dravidica.
Sono diverse le testimonianze che costellano tutta la storia dell’umanità, oltre a reperti archeologici, unici nel loro genere, che non si sa cosa rappresentino, e ai quali non si è trovata ancora una spiegazione, raffiguranti enigmatici umanoidi con chiari lineamenti rettiloidi, come i manufatti pre-sumerici ritrovati nel sito di Al Ubaid risalenti a circa sette mila anni fa. Realtà o fantasia?
Non serve andare troppo in giro per il mondo per incontrare altre coincidenze misteriose. Anche qui in Italia, nel 1986, sulle rive del Po, numerose segnalazioni hanno rivelato la presenza di una creatura sconosciuta. Una creatura non umana che pare abbia la pelle ricoperta di squame, il muso allungato, gli occhi color giallo o rosso fosforescenti, bipede e alta più di 2 metri, le zampe artigliate e palmate, probabilmente per poter nuotare, per cui si pensa si tratti di un essere anfibio. Un tipico rettiliano… Questa creatura è stata ribattezzata Homo Saurus, nome assegnatole dal professore italiano Sebastiano Di Gennaro, che l’ha ampiamente studiata, pubblicando anche un libro sull’argomento.
Una fantasia? No, assolutamente! Nel 1989 a Cologna, nei pressi del fiume Po, fu ritrovata una strana sostanza carnosa solida sparsa sul suolo. All’epoca chi la esaminò pensò si trattasse di un rettile in decomposizione. Un campione del tessuto fu analizzato in laboratorio, e si scoprì che si trattava di qualcosa che, quando sottoposto ad alte temperature, si disidratava e diventava di colore verdastro. Se invece veniva sottoposta alla fiamma azzurra, esalava un forte odore di cheratina bruciata. La sostanza misteriosa, quindi, era composta da polimeri e da una proteina, cosa impossibile per la scienza moderna, perché contro le proprietà conosciute degli elementi. Quindi?
Tornando ai miti, ci si chiede se sia possibile che le civiltà antiche e tutte le loro raffinatissime conoscenze, che vanno dai fenomeni astrologici, alla Precessione degli Equinozi, alla meccanica celeste, possano essere state influenzate da civiltà più progredite venute dalle stelle. Già gli Egizi nei testi funebri dell’antico regno ci hanno ripetuto che la vita è arrivata dalla stella Thuban, Alpha Draconis, stella della Costellazione del Drago, ma loro come facevano ad affermare questo? E come sono diventati quella bellissima e potentissima civiltà, che noi oggi conosciamo e ammiriamo?
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