L’Oroscopo cinese, Sheng Xiao, si basa su cicli di tempo determinati dal movimento della Luna rispetto alla Terra, al contrario dell’Oroscopo occidentale, incentrato sui movimenti del Sole. Lo zodiaco cinese è composto da dodici animali. Per determinare il quadro astrologico completo, bisogna considerare i cosiddetti Quattro Pilastri del Destino, i principi di Yin e Yang e i Cinque elementi.
Mentre in Occidente il segno zodiacale dipende dal mese di nascita, in Cina dall’anno, che è uno dei Quattro Pilastri del Destino, insieme al mese, al giorno e all’ora in cui si è nati. Per determinare il quadro astrologico completo, infatti, bisogna considerare tutti e quattro questi elementi, a ognuno dei quali è possibile associare uno dei dodici animali che compongono lo zodiaco cinese. L’anno, il mese, il giorno e l’ora di nascita determinano rispettivamente l’animale annuale, l’animale interno, l’animale vero e infine l’animale segreto. Inoltre, gli anni sono poi messi in relazione ai principi di Yin e Yang e ai Cinque elementi: Legno, Fuoco, Terra, Metallo e Acqua.
A ogni segno cinese corrisponde un animale “reggitore”, caratterizzato da qualità specifiche: Topo (saggezza), Bufalo o Bue (operosità), Tigre (coraggio), Coniglio o Lepre (prudenza), Drago (forza), Serpente (agilità), Cavallo (lungimiranza), Capra o Pecora (uniformità), Scimmia (mutabilità), Gallo (costanza), Cane (fedeltà), Maiale o Cinghiale (amabilità).
Perché questi animali?
I segni di questo zodiaco, pur essendo dodici come quelli della tradizione astrologica greca, non devono il loro nome alla somiglianza con la costellazione ad essi associata, ma sono il risultato di una selezione ragionata. che ha visto prevalere dodici animali indispensabili nella cultura cinese. Tra queste dodici creature, sei sono utili alla vita materiale dell’uomo (Bue, Cavallo, Capra, Gallo, Maiale e Cane), le restanti sei (Topo, Tigre, Coniglio, Drago, Serpente e Scimmia) sono invece contraddistinte da un forte valore simbolico, le cui radici si disperdono nei meandri di una civiltà millenaria.
Da cosa dipende l’ordine di successione di questi dodici segni?
Secondo una popolare leggenda, l’Imperatore di Giada, Signore del Cielo e della Terra, in occasione del suo compleanno, indisse una competizione per assegnare il nome dei primi dodici classificati ad altrettante sezioni del ciclo di successione, legato al calendario tradizionale cinese.
La competizione si presentò molto ardua già in partenza: il percorso era, infatti, tortuoso e con numerosi ostacoli. Il Gatto e il Topo, amici da sempre, non sapendo nuotare, concordarono di chiedere al gentile Bue un passaggio per attraversare il fiume, promettendo, però, di tagliare il traguardo solo dopo di lui. Durante la traversata, spinto dalla smania di vincere, il Topo spinse in acqua il Gatto. Poi, quando il Bue fu in procinto di tagliare il traguardo, lo superò con un balzo e si aggiudicò così il primo posto. Il Bue arrivò naturalmente al secondo posto, mentre il Gatto, arrancando in acqua, giurava vendetta: iniziarono così i secoli di inimicizia con il roditore.
L’elegante Tigre lottò contro le correnti del fiume, riuscendo a classificarsi terza. Seguì poi il Coniglio, che, sfruttando i grandi massi che emergevano dal fiume, a suon di salti, riuscì ad assicurarsi il quarto posto.
Contrariamente ai pronostici di tutti, il Drago arrivò soltanto quinto. Al meravigliato Imperatore di Giada spiegò che, ad impedirgli di tagliare il traguardo per primo, era stata l’emergenza di un intero villaggio assetato, per la cui gente aveva dovuto generare della pioggia. Complimentatosi per il valoroso gesto, l’Imperatore gli assegnò il quinto posto della classifica.
Quando l’imperatore udì uno scalpitio di zoccoli, si preparò a nominare il Cavallo sesto segno dello zodiaco, ma, proprio nel momento in cui il quadrupede fece per tagliare il traguardo, una spirale si staccò da una zampa e cadde sulla linea di arrivo, prima che gli zoccoli potessero toccarla. La spirale era in realtà lo scaltro Serpente, che conquistò il sesto posto, lasciando così al Cavallo la settima posizione.
La Capra, la Scimmia ed il Gallo, affidandosi al gioco di squadra per attraversare il fiume, si aggiudicarono rispettivamente l’ottavo, il nono ed il decimo posto. Il Cane, incapace di resistere all’invitante richiamo dell’acqua del fiume, sguazzò più del dovuto e ottenne solo l’undicesima posizione. L’ultimo a superare il traguardo fu il Maiale, che confessò di essersi fermato più volte durante la traversata, per concedersi un’opulenta mangiata e per schiacciare un sonnellino rigenerante.
Ovviamente questa leggenda rivela poco sulle reali ragioni che hanno determinato l’ordine di successione degli animali dello zodiaco cinese.
Si ritiene che la sequenza sia frutto dell’alternanza di segni associati ai principi opposti e complementari Yin e Yang. Non è infatti un caso che i segni zodiacali, divisi in coppie, presentino caratteristiche richiamanti l’equilibrio e la complementarità (piccolo-grande, forte-debole, alto-basso, ecc.).
Vi è un’antica e gettonata teoria che spiega come sia possibile l’attribuzione di ogni animale a una delle due forze. Si ritiene che tale associazione si debba al numero delle dita, artigli o zoccoli presenti sulle zampe di ogni animale. Sono associati allo Yin tutti quelli che li hanno di numero pari (Bue, Coniglio, Serpente, Capra, Gallo e Maiale), allo Yang quelli che li hanno di numero dispari (Topo, Tigre, Drago, Cavallo, Scimmia e Cane).
Come mai il Topo è il primo allora?
Il topo rappresenta un caso straordinario. Esso, infatti, porta con sé una caratteristica rara: mentre le zampe anteriori hanno quattro dita, quelle posteriori ne annoverano cinque. Questa caratteristica rara rende il topo speciale in quanto unisce insieme caratteri dello Yin (pari) e dello Yang (dispari), ed è forse proprio per questo che gli è stato affidato il primo posto nello zodiaco. Il topo viene comunque associato allo Yang perché 4 + 5 = 9, quindi dispari.
E il Gatto?
Sappiamo tutti quanto il gatto abbia forte valore simbolico nella cultura cinese. Viene allora spontaneo chiedersi come mai sia stato escluso dallo zodiaco. La spiegazione sembra essere più semplice di quanto si creda e non implica in nessun modo un dispetto da parte di un topo: la ragione principale di questa esclusione è che l’elaborazione dello zodiaco cinese risale a prima che il gatto venisse introdotto in Cina dall’India. Molti sostengono, inoltre, che la categoria dei felini sia comunque rappresentata dalla Tigre, tanto quanto quella dei volatili dal Drago.
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