L’Illuminazione è forse il concetto in assoluto più difficile da spiegare e da comprendere
Sebbene si tratti di un’esperienza alla portata di ogni ricercatore determinato, tutti coloro che l’hanno vissuta si sono ritrovati in seria difficoltà nel tentare di descriverla.
La ragione risiede nel fatto che l’Illuminazione avviene nel momento in cui la mente si spegne, si annulla, e quindi tentare di presentarla attraverso parole e termini che implicano l’uso delle facoltà mentali diviene quasi impossibile.
La ricerca dell’Illuminazione, dell’unione con l’Assoluto, accompagna l’uomo sin dagli albori della civiltà. Forse era più presente nell’antichità che nel nostro tempo, probabilmente perché lo stile di vita era più vicino alla natura e l’unione rappresentava il completamento dell’esistenza. Oggi invece viviamo in un mondo virtuale e mentale, sempre più lontano e distaccato dai principi che regolano l’universo e la vita, e siamo più distanti anche da noi stessi; forse per questo l’Illuminazione è quasi un miraggio, un’esperienza che solo pochi eletti possono sperimentare.
In ogni epoca storica, in ogni contesto, tuttavia l’esperienza spirituale non è qualcosa di diverso e staccato dall’uomo, bensì la sua natura profonda e divina. Ogni essere umano è perciò in grado di sperimentare l’Unione e di comprendere la verità. I grandi maestri hanno avuto il compito di mostrare la via e di imprimere nell’umanità intera un forte cambiamento.
L’Illuminazione nelle diverse tradizioni
In ogni cultura del mondo ritroviamo l’esperienza spirituale espressa in termini differenti, ma si intravede chiaramente la medesima conoscenza e comprensione della verità.
Nello Yoga ad esempio Samadhi è il termine che descrive lo stato di coscienza trascendente in unione con il divino.
Nel Buddismo si insegna che la meta, realizzata dal Buddha, è il Nirvana. Letteralmente tale termine significa assenza di energia vitale e indica quello stato in cui tutta l’energia è assorbita nell’Unione con l’Assoluto.
Nella pratica dello Zen, il ramo buddhista di tradizione cinese e giapponese, lo stato di unione con il Nulla, l’Illuminazione, meta di ogni ardente aspirante viene chiamato Satori.
La coscienza del Tao è l’Illuminazione secondo la tradizione cinese del Taoismo. Nel cristianesimo l’Illuminazione è conosciuta con il nome di Esperienza Mistica o Esperienza Cristica.
Troviamo l’Illuminazione in tutte le tradizioni sciamaniche sparse per il mondo; tra gli indiani d’America il divino è chiamato “Wankan-Tanka” o Grande Spirito.
Anche Eraclito, filosofo vissuto nella Grecia antica circa 500 anni prima di Cristo, tentava di esprimere a parole ciò che non può essere descritto, e un suo contemporaneo, Parmenide così descriveva l’Illuminazione:
Non è generata ed è indistruttibile.,
In essa non si possono fare distinzioni.
Tutto è pieno di un essere continuo.
Non c’è generare né distruggere;
quindi, nessun movimento né cambiamento.
Il sufismo, il ramo più esoterico della religione islamica, è completamente incentrato sulla ricerca spirituale individuale vissuta in modo poetico come amore bruciante.
Da quanto visto risulta evidente che l’essere umano, di ogni cultura ed area geografica del mondo, aspira profondamente all’unione con l’Assoluto, con la divinità, che egli riconosce in se stesso così come in ogni aspetto dell’esistenza.
Ma che cos’è in realtà l’Illuminazione?
Nella condizione normale della coscienza, ogni individuo si percepisce come unico e separato da tutto il resto. Questa separazione non scompare mai, può al massimo assottigliarsi come nell’esperienza dell’amore.
In psicologia il concetto di individualità viene definito con il termine “Ego”, ad indicare un’identità unica e separata che percepisce il mondo da un’angolatura particolare. L’ego è la fonte del piacere umano, ma anche del dolore, perchè questo deriva proprio dalla condizione di separazione e di distanza dall’altro, ed da se stessi perchè tale separazione si manifesta anche come alienazione, frammentazione, negazione di se stessi.
Sebbene l’ego sia la condizione ordinaria della maggior parte delle persone, non è la condizione naturale dell’esistenza. Vivere separati senza più una connessione con se stessi e con l’universo che ci circonda significa ridurre la vita ad una mera ricerca del piacere personale e della sopravvivenza.
L’Illuminazione è quindi il superamento della condizione egocentrica verso un livello di coscienza più ampio che coinvolge ogni altra manifestazione dell’esistenza. Con l’Illuminazione l’ego si dissolve e tutto viene percepito in modo diretto, senza più la frapposizione della mente e dei processi mentali di pensiero, deduzione, ragionamento. Scompare ogni separazione e la persona vive un profondo stato di unione con tutto ciò che la circonda e con se stessa, finalmente integra ed intera.
La condizione egoica è un primo rudimentale livello di esistenza, frutto di una reazione di sopravvivenza ad un ambiente giudicato ostile e pericoloso. L’Ego vede solo se stesso, e quando vede l’altro è solo per suo interesse personale. L’ego non è in grado di andare oltre la separazione, e quindi di assumere comportamenti veramente disinteressati e altruistici.
Fortunatamente, l’esistenza concepisce un altro livello di coscienza, non piu duale bensì unitario, e questo livello viene raggiunto per maturaità evolutiva, attraverso un grande sforzo e un grande lavoro su se stessi.
E’ solo con il superamento dell’ego personale che è possibile accedere a piani di coscienza e di vita basati sull’amore, sulla compassione, sul servizio, sulla comprensione e sull’accettazione dell’altro che non appare più come tale, diverso e separato, ma come elemento della stessa sostanza di cui siamo composti tutti e tutto.
L’individuo illuminato acquisisce maturità e saggezza, pienezza e gioia profonda, comprensione e amore.
fonte: ricerchedivita.it
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