Abbiamo bisogno di distrarci continuamente con tutto ciò che consideriamo la nostra vita, la nostra realtà, tutto ciò che abbiamo costruito intorno a noi e che altro non sono che potentissime dipendenze.
Non riusciamo a staccarci dalla nostra personale illusione sia essa positiva o negativa, per paura di guardare nelle nostre profondità, nei nostri abissi, dove di nascondono e ci attendono pazienti le nostre paure ed i nostri demoni.
Siamo terrorizzati dall’ignoto e non sappiamo cosa ci aspetta.
Basti pensare al nostro corpo, ovvero all’aspetto fisico, che dal primo istante di vita inizia ad invecchiare e, non potendo bloccare questo processo, facciamo l’impossibile per rallentarlo, attaccandoci a ciò che inevitabilmente non resterà mai uguale.
Si vivono rapporti di coppia nella speranza che durino per sempre, ma con la paura costante di perdere la persona a cui tanto teniamo.
Si vive nella paura di perdere ciò che, se ci pensiamo, non può essere perso, in quanto non ci appartiene.
Tutto ciò che ci circonda, così come lo vediamo, dura un attimo, niente resta immutato, ma vorremmo che così fosse.
Noi siamo solo l’immagine riflessa di quello che vorremmo essere, visti con gli occhi di chi ci osserva, e con cui costantemente ci confrontiamo.
Abbiamo il terrore di deludere, di non essere all’altezza delle aspettative altrui, viviamo sempre con la paura di perdere l’immagine che gli altri hanno di noi, per cui soffriamo nel disperato tentativo di restare ciò che ci hanno sempre insegnato ad essere e siamo disperatamente impegnati nella costante ricerca e mantenimento del posto che abbiamo tra la massa, uniformandoci, guardando nella direzione comune e allineandoci alla spiegazione di comodo.
Fare, vedere e sentire in modo diverso, comporterebbe l’allontanamento da questa zona di confort, apparentemente stabile, apparentemente sicura, conosciuta, ed è più facile restare in questa zona che iniziare ad esplorarci.
Comprendere che tutto è impermanente, e che l’attaccamento ci porta solo sofferenza è un processo di consapevolezza e di risveglio distruttivo.
Non ha nulla a che fare con il diventare migliori o più felici o in pace.
Cade il velo della menzogna, si diradano le nebbie della finzione e solo l’eliminazione completa di quello che immaginavamo essere vero, mettendo a rischio tutto ciò che siamo ci può permettere di scorgere la via di uscita.
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