L’amore così come lo conosciamo non esiste. Siamo convinti di amare, ma in realtà non è così.
In questo termine facciamo rientrare tutta una serie di sensazioni, a seconda dei modelli che abbiamo appreso fin da piccoli: le farfalle nello stomaco, la felicità nel vedere una persona, il piacere nello stare in sua compagnia, il sentirsi coccolati, il calore dato da un abbraccio, il condividere interessi, ecc. Al tempo stesso abbiamo anche imparato quanto l’amore si accompagni spesso alla gelosia, quanto si possa essere dipendenti da una persona, quanto abbiamo bisogno di determinate attenzioni.
Tutto questo però non è amore. Se si va più a fondo e si guarda in modo realistico la faccenda, se si affronta ciò che sarebbe ovvio, ma che non vogliamo ammettere, ci si può facilmente rendere conto che non si tratta di amore, ma di altro.
In realtà, si tratta di un insieme di bisogni che tutti abbiamo e che cerchiamo di soddisfare con l’aiuto degli altri. La loro vicinanza, la loro considerazione, il loro guardarci in un certo modo ci fanno sentire accettati, considerati, ci danno quello che non troviamo in noi stessi. Non riusciamo ad amarci, non ci bastiamo, pertanto rivolgiamo tale attenzione all’esterno nell’aspettativa di averne un ritorno.
Ce ne possiamo facilmente accorgere: quando quello su cui ci siamo basati ci viene a mancare, quando gli altri si comportano in un modo che non ci piace, quando veniamo delusi, quando iniziano a mancarci determinate attenzioni… dove va a finire tutto l’amore provato fino a quel momento? Tutto ciò che abbiamo così caldamente dichiarato?
Nessuno di noi è capace ad amare, nessuno di noi è capace realmente a dare. Così come siamo possiamo solo prendere… anche se ci riteniamo particolarmente generosi, altruisti, dolci e calorosi, qualunque sia l’atteggiamento che adottiamo, c’è sempre un guadagno per noi stessi, un nutrimento.
Tutto ciò non è sbagliato, l’errore sta nel confonderlo con l’amore, quando in realtà è qualcos’altro…
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