I Templari, la cui storia è ancora oggi avvolta dal mistero, vedono parte della loro leggenda legata alla maledizione del numero 13.

Qualcuno dice che questo giorno sia infausto, nella tradizione anglosassone, perché un venerdì 13 ottobre di tanti anni fa (correva il 1307 dell’era volgare) fu arrestato Jacques de Molay, ultimo Gran Maestro dell’Ordine dei Cavalieri Templari, che sarà poi arso sul rogo il 14 marzo 1314.

Nonostante le tremende torture, le confessioni estorte e le stragi perpetrate, il re di Francia Filippo “il Bello” non è però riuscito ad eliminare definitivamente l’Ordine. I Cavalieri superstiti caricarono il tesoro sulla flotta alla fonda de La Rochelle, e da lì salparono.

Una parte di loro si avviò verso la Scozia, in cui ricevettero la protezione di Robert Bruce, formarono la Guardia Reale che (comandata da Henry de Saint Clair, cognome poi divenuto Sinclair nelle generazioni a venire) sconfisse l’esercito regolare inglese di Edoardo II nella battaglia di Bannockburn (24 giugno 1314, Festa di San Giovanni), e perpetrarono la Tradizione attraverso le gilde muratorie (a partire dalla Loggia di Kilwinning) che edificarono nei secoli successivi numerose Cattedrali in tutta Europa (curiosamente, la loro disposizione, rappresentata su una carta topografica, ricalca la costellazione della Vergine, ma questa è un’altra storia e ve la racconteremo la prossima volta!).

A questa tradizione si fa risalire l’origine del Rito Scozzese Antico Accettato, oggi continuato dalla Massoneria “speculativa”, che ne porta avanti la Fiaccola della Vita.

Da La Rochelle, va detto, transita una corrente sottomarina che attraversa l’oceano Atlantico e giunge velocemente presso le coste del nuovo continente.

Anche Hitler aveva programmato di attaccare gli USA muovendo una flotta di sottomarini da lì. I Templari giunsero dunque in America prima di Cristoforo Colombo?

L’esploratore genovese raggiunse l’America con tre caravelle (un numero casuale?). Queste avevano le vele bianche con una croce scarlatta al centro, come le insegne Templari, e gli aborigeni lo accolsero amichevolmente… forse perché conoscevano già quel simbolo?

Un altro indizio ci è dato dal fatto che Cristoforo Colombo apparteneva all’Ordine dei Cavalieri spagnoli di Calatrava, discendenza diretta dei Templari, e che apprese l’intuizione della sfericità della Terra proprio da documenti riservati dell’Ordine.

Un dato certo di fatto è che nella Cappella di Rosslyn, in Inghilterra, risalente al XIV secolo, vi sono raffigurate foglie di agave ad adornare i capitelli di due colonne. E l’agave, a quel tempo, cresceva soltanto nel continente americano!

Nella stessa Cappella troviamo una scultura raffigurante Adamo ed Eva, Gesù e la Maddalena, quindi di chiara ispirazione Rosa+Croce, ma questo ci sta portando lontano dal discorso che qui ci siamo proposti di trattare. Volete sapere come finisce questa storia?

La congiura architettata dal re di Francia, con la complicità dell’inetto papa Clemente V, portò all’accusa dell’Ordine da parte dei regnanti di tutta Europa. In Portogallo, in Aragona ed in Germania furono prosciolti da ogni accusa, a Cipro i Cavalieri riuscirono a respingere con le armi gli attacchi delle truppe regolari, ed in Inghilterra l’accusa non fu neppure presa in considerazione dal re… mentre in Francia l’intero processo fu organizzato da Guglielmo di Nogaret, lo stesso che aveva a suo tempo offeso il papa Bonifacio VIII con il celebre schiaffo di Anagni!

Molti Cavalieri caddero per effetto delle torture, altri perirono sul patibolo senza aver ceduto alla violenza, altri ancora furono costretti ad una confessione estorta e per questo giustiziati.

Tra costoro anche Jacques de Molay e Geoffroy de Charney, che resero una falsa confessione al solo scopo di salvare i fratelli dell’Ordine, ma invano.

Abbandonati dal papa, che non brillava per spirito d’indipendenza, e che neppure ebbe il coraggio di confrontarsi con il Gran Maestro, i Templari francesi furono arsi a fuoco lento sull’isolotto di Pont Neuf, sulla Senna, con lo sguardo rivolto verso la Cattedrale di Notre Dame. Jacques de Molay ottenne dal suo boia di poter avere le mani sciolte dai vincoli, per poterle tenere giunte in preghiera.

Narra la leggenda (confortata anche da fonti storiche, riportate da Guglielmo Ventura, Giovanni Villani, Ferreto de Ferretis, Gian Battista Fulgoso, Bernard de Girard Du Haillan e Franigois de Bellefores) che nel momento della morte il Gran Maestro pronunciò egli stesso l’ultima sentenza, a maledizione dei carnefici dell’Ordine. Recitava press’a poco così:

“Desideriamo che i nostri volti siano rivolti alla Cattedrale di Notre Dame, e desideriamo lodare ancora l’Onnipotente con il Te Deum, mentre il fuoco farà scempio delle nostre carni. Quanto a voi, miserabili, indegni di essere chiamati uomini, che avete infangato un Ordine Sacro, ascoltate attentamente: tu, Filippo, re della menzogna, e tu Clemente, fantoccio indegno del soglio pontificio, e tu, Nogaret, abile spia e concertatore dell’infamia e del disonore, ascoltate: sarete al cospetto del Santo Tribunale di Dio entro l’anno per rispondere delle vostre nefandezze!”

Il 20 aprile 1314 un morbo incurabile colpì alle visceri (sede dei bassi istinti) papa Clemente V che morì. Durante i funerali una folgore passata da una vetrata bruciò il suo corpo nella Cattedrale di Notre Dame.

Il 29 novembre 1314 un cinghiale sventrò Filippo IV, caduto da cavallo durante una battuta di caccia. Parimenti, i suoi tre figli morirono prematuramente in circostanze drammatiche negli anni successivi.

Il 31 dicembre, Nogaret morì anch’egli improvvisamente, forse per causa di una meningite.

Era l’ultimo giorno dell’anno successivo all’esecuzione di Jacques de Molay, meno di due secoli dalla costituzione dell’Ordine, fondato nel 1118 a Gerusalemme da otto cavalieri, guidati dal francese Ugo de Payns, che erano giunti da Re Baldovino cavalcando in due su di un cavallo.

Tutto è giusto e perfetto, sempre.

Articolo tratto da: http://www.fuocosacro.com


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